Probiotici: cosa sono e a cosa servono
Il termine probiotici deriva dall’unione del prefisso latino pro, che significa “a favore”, e il sostantivo greco bios, che vuol dire “vita”. I probiotici sono dei "microrganismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell’ospite” *
*Definizione dell’OMS e della FAO
Cosa sono i probiotici
I probiotici sono microrganismi vivi e vitali che conferiscono benefici alla salute dell’ospite quando consumati, in adeguate quantità, come parte ad esempio di un alimento o di un integratore.
Breve cenno storico sui probiotici
È all’inizio del ‘900 che si iniziano a evidenziare, per la prima volta, gli effetti benefici dei probiotici sulla salute dell’uomo: le prime ipotesi in merito sono state portate avanti dal premio Nobel Eli Metchnikoff.
Da quel momento, gli studi scientifici e clinici sui probiotici non hanno fatto altro che aumentare e oggi è possibile disporre di numerosi dati sui loro effetti.
Probiotici e prebiotici: le differenze
Quando si parla di probiotici, è bene conoscere la differenza con i prebiotici e imparare a non fare confusione tra due parole così simili. Cosa cambia, dunque, tra prebiotici e probiotici?
I prebiotici non sono altro che diverse tipologie di sostanze che non possono essere digerite e che sono naturalmente presenti in alcuni alimenti: tali sostanze sono in grado di favorire la crescita di batteri che fanno già parte della microflora intestinale.
Quali sono i probiotici utili all'organismo
A seconda del ceppo di provenienza, ci saranno varie tipologie di probiotici: nel comprendere la loro utilità per ciascun individuo, bisogna partire dalla consapevolezza che non esistono probiotici universali.
A cosa servono i probiotici
I probiotici colonizzano l’intestino promuovendone l’equilibrio, favorendo lo sviluppo dei batteri buoni a discapito di quelli patogeni.
Probiotici: dove si trovano?
I probiotici sono microrganismi presenti in alcuni alimenti, come i prodotti derivati dalla fermentazione del latte e alcune verdure fermentate.
I lactobacilli, per esempio, sono presenti nello yogurt e in altri derivati, quali il siero o il kefir di latte. Due tipi di lactobacilli - ovvero i Lactobacillus plantarum e i Lactobacillus cucumeris - sono presenti anche nei crauti.
Un altro ceppo di probiotici, ovvero il Saccharomyces cerevisiae, è invece presente nel lievito per il pane e in alcune bevande fermentate. Non sono, invece, presenti probiotici:
- negli alimenti pastorizzati;
- nei prodotti contenenti conservanti.